Prrsshhh….. scosto la tenda.
Lo vedo fuori che aspetta.
Gli faccio un cenno.
Esco.
Nebbia? Sporco? Macchie di pioggia passata? Si vede qualcosa tra gli interstizi sul vetro. Interstizi sì... quelli aperti dalla lama che taglia a fette il nebbione.
Arriviamo a destinazione. BAR F#R#NZ# recitano dei neo curvi all’entrata, ma tutti conoscono questo luogo, non ci serve il nome. Parcheggiamo lungo la strada ed entriamo. Ci aspetta già là
Cesco ordina un chinotto.
Sollevo il vetro col medio e l’anulare. Lui abbranca della bottiglietta per il collo e saliamo le scale. Ci posizioniamo davanti alla televisione; trasmette musichetta per poppanti cresciuti senza accorgersene. Lui prende un telecomando da sopra un mobiletto e inizia a girare i canali a casaccio, finché non trova canzonette anni ’90
Cesco non ha mai letto un romanzo in vita sua. Lui legge i giornali, compresi sottotitoli e occhielli. Si tiene aggiornato. Ottimo informatore.
In quel momento entra l’ombra che da un po’ si stagliava dietro la porta a vetri.
Inizia a fare caldo. Usciamo fuori.
Tre persone stanno sedute su degli alti sgabelli, con la schiena appoggiata al muro. Più precisamente, due uomini, Marco, ristoratore legato alla politica locale e ai circoli che contano, e Toni, l’uomo dei Jagermeister. Al centro si trova lei, Giulia, la fatalona del locale. Ventenne, capelli fluenti, abiti ridotti. Fisico atletico.
Torniamo dentro, ci fa, non posso vederla così e poi dire bugie a mia Nonna…
Puggioni è appoggiato con la panza alla slot machine, quella modello Vecchia Fattoria. Sta pigiando freneticamente un pulsante. Coccodè! Chicchiricchi! canta la macchina. GAME OVER: chiede altro becchime in metallo.
Davanti alle Slot, un euro a terra.
E po…. Cosa diamine ne fregava a mei.… mica sono della pula…. e neppure un carabbiniere…. Sarà stato l’effetto di quell’ultimo bicchiere…. perché mai avrò bevuto una Vodka Lemon? Io non sopporto la limonata… La limonata...il liquido, la bevanda, s’intende….l’altra sì. Giulia, in un angolo, sta limonando duro uno sconosciuto. Una cartolina di Limoges è appesa alla cassa.
Una pietra vola sibilando tra me e Giulia, sfiorandoci.
Mi volto.
Un proiettile scuro davanti il mio naso.
Lo vedo fuori che aspetta.
Gli faccio un cenno.
Esco.
- Ciao Cesco
- Ciao
Nebbia? Sporco? Macchie di pioggia passata? Si vede qualcosa tra gli interstizi sul vetro. Interstizi sì... quelli aperti dalla lama che taglia a fette il nebbione.
- No se vede un casso…
- Prima l’Inter era ancora zero a zero
- Speremo ch’i perda
- Mio fratello ha detto che questi hanno più gente di Mami e Papi…
- Possibile, sarà pieno di bimbiminkia…
- Lo credo anch’io
- Staranno qua fino a mezzanotte e poi a nanna
- L’altro giorno ero in pullman con Ancelotti
- Com’era preso?
- Incazzato nero, come al solito...
- Chissà che gli è preso
- Secondo me...è stato fregato anche lui...dalla Fornero...
- Probabilmente forse. Non è l’unico
- C’era poi un bimbetto che suonava a tutte le fermate...sai, appena il pullman si fermava e ripartiva, lui era là col dito e schiacciava il pulsante…. allora si è fermato, si è alzato in piedi e gli ha detto EORA? GHEA SMETITO DE SCHICIARE CHEL CAMPANEO?? GOI DA TAJARTEO CHEL DEO???
- Se Carletto si alza in piedi significa che deve averle avute proprio piene
- Infatti...di solito non parla mai.... poi il bimbetto ha smesso
- Sono come le vecchie sul tredici: il bus si ferma un attimo, riparte e loro che fanno? Suonano subito, anche se si devono fermare a mezzo chilometro di distanza. Robe che l’autista fa ora a…
- ...dimenticarsi che hanno suonato e tirano dritto!
- Guarda la Paninaia. Ci sono i gipponi di Rocky e Deni? Salutiamo: CiaoMami, CiaoPapi!
- …Mpfff… - ghigna Cesco senza staccare gli occhi dalla strada.
Arriviamo a destinazione. BAR F#R#NZ# recitano dei neo curvi all’entrata, ma tutti conoscono questo luogo, non ci serve il nome. Parcheggiamo lungo la strada ed entriamo. Ci aspetta già là
- Ciao ʧ
- L’Inter sta vincendo
- ‘Fanculo..
- Lin, dame na ombra de rosso
- Quale vuoi? (mettendo le mani davanti a bottiglie dal collo sporco)
- La solita
- Ma se scegli semple divelso
- Boh, una a caso, tanto….sempre acqua onta
Cesco ordina un chinotto.
Sollevo il vetro col medio e l’anulare. Lui abbranca della bottiglietta per il collo e saliamo le scale. Ci posizioniamo davanti alla televisione; trasmette musichetta per poppanti cresciuti senza accorgersene. Lui prende un telecomando da sopra un mobiletto e inizia a girare i canali a casaccio, finché non trova canzonette anni ’90
- Così va meglio, dice.
Cesco non ha mai letto un romanzo in vita sua. Lui legge i giornali, compresi sottotitoli e occhielli. Si tiene aggiornato. Ottimo informatore.
- Mmm...guarda qua… - e aggrotta le grosse sopracciglie - c’è un matto che gira di qua e tira sassi dietro alla gente….
- Per rubare?
- No...non si sa...non sembra…l’ho letto qua...
- Sarà per la crisi…
- Non sembra
- Ci son notizie di Limena
- N’attimo che guardo...ah guarda ‘sta foto, “due prostitute” - e indica col dito - ...ci sono due prostitute per un servizie su una puttana. Potevano mettere Bianchina già che c’erano...avranno scaricato la foto da google e messa qua...niente, solo questa notizia...per il resto solo da Selvazzano, Abano, …
- Vabbè
- Sono ancora uno a zero, ʧ?
- Sisì, Icardi si è mangiato un gol…
- Male..tu avevi sentito niente?
- No, solo voci
In quel momento entra l’ombra che da un po’ si stagliava dietro la porta a vetri.
- ...Ciao a tutti…
- Vedi - mi dice sottovoce Cesco - quello è Puggioni (Ah! Il celebre Puggioni…. ecchiccazzè?). Quello era un ex-carcerato. La Serena mi ha detto che una volta, lui, quando veniva qua, comandava sempre. ‘taccabrighe non pagava mai. Lin, quando si è rotto, ha chiamato certi suoi “amici”. Da allora è un agnellino, saluta tutti.
- Lin, hai da cambiare?, dice, indicando una banconota blu.
- C’è la machineta pel quelo
Inizia a fare caldo. Usciamo fuori.
Tre persone stanno sedute su degli alti sgabelli, con la schiena appoggiata al muro. Più precisamente, due uomini, Marco, ristoratore legato alla politica locale e ai circoli che contano, e Toni, l’uomo dei Jagermeister. Al centro si trova lei, Giulia, la fatalona del locale. Ventenne, capelli fluenti, abiti ridotti. Fisico atletico.
- Lo sai, dice Toni sottovoce, che ne diresti di venire, con me… Ti pago una vacanza a Mikonos!
- (Marco lo guarda sornione)
- Ma davvero??? dice Juliet
- Sì, sennò ho una villa a Desenzano, sul Lago di Garda. Ci facciamo un bel weekend, tutto pagato, ti pago anch’io se vuoi...che ne dici di 5000 euro?
- È troppo giovane per te - schernisce Marco - Se vuoi io te ne offro 5500…
- Rilancio, 6000!
- 6500!
- 7000 e qui basta, chiusa l’asta, ho vinto io
- Dopo chi ti riporta a casa. Chiede Cesco
- Boh, qualcuno ci sarà…. Risponde lei
- Ti fidi? Di notte, in questa zona, gira brutta gente... sai?
- Ma chi ti credi di essere per darmi ordini, mio papà?
- No, tuo cugino.
- Ha ragione! - si intromette il solito ʧ - Non hai paura del pazzo che tira pietre?
- Chiii???
- Il Pazzo che Tira Pietre, in testa alla gente
- Ma per derubarle?
- Non si sa!
- Sentito niente...ssscciono ubriacaaa!
Torniamo dentro, ci fa, non posso vederla così e poi dire bugie a mia Nonna…
Puggioni è appoggiato con la panza alla slot machine, quella modello Vecchia Fattoria. Sta pigiando freneticamente un pulsante. Coccodè! Chicchiricchi! canta la macchina. GAME OVER: chiede altro becchime in metallo.
- Puggioniii…te perdi sempre! Ti me ga da dare ancora ancora venti eurooo… - urla una cicciona, che lo fissava da un po’ seduta a un tavolino
- …Ssta zitta puttana...Sei tu che mi devi 30 euri! - graffia Puggioni con la sua voce gracchiante. Ma non si scompone, non si volta
- No, xe el contrario. Te si ti che tu xe vegnuo casa mia che’a sera!
- Ssei tu che dovresti pagarmi. Fuori i soldi!
- Ciccione-ciccione-obeso! - lo canzona lei ballandogli attorno
- Ccosssa? Vien qua dirmeo! - fa lui retrocedendo d’un passo e gonfiando i muscoli.
- La-La ♬ - continua la grassona mettendo correrendo per la stanza e nascondendosi dietro a porte e tavolini.
- Mmi pigli per il culo? - Puggioni si solleva dallo sgabello, solleva lo sgabello, lo scaraventa contro la slot ed inizia a rincorrerla. “Ti prendo, Ti prendo!”
- AAAH! Aiuto!
- Ahahah, dove pensi di fuggire
Davanti alle Slot, un euro a terra.
- Oh! Ho trovato un soldo! Aspetta che lo raccolgo. Lin, mi prepari un Mojito?
- Ghea mojto, frocio de merda? - Toni, arrivando da dietro. Da un colpetto di anche, lo prende per i fondelli.
- Che fai, ma sei scemo? ih ih...Giuliaaa! - piagnucola lui, zampettandogli incontro - Giulia, Toni è cattivo…e omofobo! Sono così triste…ih..ih… e ho solo un euro. Mi paghi da bere? Così almeno mi tiro un po’ su…
- Giacomo... faccio io. Non termino la frase che lui
- Sì? Lasciamo stare...Oggi, mentre stavo camminando per strada con un amico. Un amico, sì...solo amicizia, non c’è niente dietro...figurati...con quello là poi...vabbè, cosa dicevi? No, stavo parlando io...Ah sì! Ho visto volare un sasso in mezzo la gente e colpire una signora. Quanto sangue, hanno dovuto chiamare l’ambulanza...quanto sangue, povera….
- … grazie. Sai dirmi altro?
- Cosa dovrei dirti? Solo questo ho visto
E po…. Cosa diamine ne fregava a mei.… mica sono della pula…. e neppure un carabbiniere…. Sarà stato l’effetto di quell’ultimo bicchiere…. perché mai avrò bevuto una Vodka Lemon? Io non sopporto la limonata… La limonata...il liquido, la bevanda, s’intende….l’altra sì. Giulia, in un angolo, sta limonando duro uno sconosciuto. Una cartolina di Limoges è appesa alla cassa.
- Vuoi fetta di limone nel gyn?
- ʧ, a quanto siamo?
- La partita? Guarda che è già finita da un bel pezzo… Sei ubriaco?
- No. Ti chiedevo “a quanti bicchieri siamo”. Plurale usato come singolare….perché siamo tutti una grande famiglia….non trovate?
- …
- Cesco sbatte la bottiglietta vuota sul bancone. Un goccio di finta cola è rimasto nel fondo. Giulia, staccati. Dobbiamo andare. Sono le tre di notte.” “stack….daiii. voglio restare anocar qua, io…
- Andiamo, domani devo alzarmi presto. Salutate tutti
- Ciao Lin. Grazie della serata. A presto! - dico io, sventolando la mano
- Ciao Lin! Grazie di tutto… - dice Giulia
- Ciao… conclude Cesco
- Toh! Vedete… - ci fa Cesco a voce bassa - quella è che sta passando dev’essere la Matta che fa jogging alle 2 di notte…
- Chissà cosa avrà…
- Infatti, a volte, se c’è il semaforo rosso, si ferma e si mette a fare ginnastica.
Una pietra vola sibilando tra me e Giulia, sfiorandoci.
Mi volto.
Un proiettile scuro davanti il mio naso.