Nessuno conosceva il suo nome.
Aveva penetranti occhi scuri e una perfetta dentatura bianca risaltava la sua carnagione mediterranea. Era sempre presente nei luoghi più impensabili, sembrava possedere il dono dell’ubiquità. La si vedeva correre per i corridoi facendo rumore coi tacchi degli stivali, fermarsi, guardarsi in giro e mormorare qualcosa.
L’altro ieri era appoggiata ad una colonna con gli auricolari alle orecchie e lo smartphone in mano. Ieri, durante la lezione, si è alzata di scatto ed è uscita in mezzo ai presenti per rispondere a una chiamata.
La vidi più tardi attraversare la strada, poi sparì dalla vista.
Aveva penetranti occhi scuri e una perfetta dentatura bianca risaltava la sua carnagione mediterranea. Era sempre presente nei luoghi più impensabili, sembrava possedere il dono dell’ubiquità. La si vedeva correre per i corridoi facendo rumore coi tacchi degli stivali, fermarsi, guardarsi in giro e mormorare qualcosa.
L’altro ieri era appoggiata ad una colonna con gli auricolari alle orecchie e lo smartphone in mano. Ieri, durante la lezione, si è alzata di scatto ed è uscita in mezzo ai presenti per rispondere a una chiamata.
La vidi più tardi attraversare la strada, poi sparì dalla vista.